Comunicato stampa - Presentazione libro Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
Belluno, 10 febbraio 2024
Doveste trovarvi a Padova e decidiate di entrare al Bo – la seconda più antica Università d’Italia - potreste, con un po’ d’attenzione, imbattervi nel cortile in una statua di donna.
Una targa ne svela l’identità: "Elena Lucrezia Cornaro Piscopia – prima donna laureata al mondo".
Era il 25 giugno 1678 quando le venne consegnato il Libro di Laurea in Filosofia.
Avrebbe voluto laurearsi in Teologia ma non le venne concessa perché riservata solo agli uomini e già al tempo una donna laureata costituiva di per sé una eccezione straordinaria.
La cerimonia, con una discussione tenuta tutta in latino (conosceva e parlava sette lingue) si tenne nel Duomo perché erano convenute all’evento ventunmila persone e il Bo non aveva capienza sufficiente.
Il libro di Benedetta de Mari “La mia Elena Lucrezia – Ultimo monologo di una felice memoria”, presentato all’Auser “Al Cortivo” di Bes di Belluno, contribuisce a rendere giustizia ad una figura anticipatrice dei tempi e, forse per questo, dimenticata per trecento anni.
Una femminista ante litteram? No, una donna intelligentissima che, godendo anche di frequentazioni istruite nella biblioteca di Palazzo Corner, fece degli studi la sua esclusiva passione. Ma anche una donna volitiva, nata illegittima a Venezia il 5 giugno 1646 e riconosciuta dopo vent’anni assieme ai fratelli dal pare Giovanni Battista Corner Piscopio procurator de supra de San Marco, che fin da giovanissima scelse di continuare una incessante ricerca di Dio.
Prese i voti di Monaca Oblata a 19 anni in San Giorgio e volle l’oblio chiedendo che tutti i suoi scritti venissero bruciati. La statua presente al Bo la raffigura con mantello d’Ermellino, sotto il quale in tutta la sua vita indossò lo Scapolare, e un grande crocifisso al petto.
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, afflitta da mali al tempo incurabili, morì a soli 38 anni, ed è sepolta a Padova nella Basilica di Santa Giustina.