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I GIOVEDI' DELL'UPEL-Padova, 15 febraro 1723. Caso funesto occorso fra gli sbirri e scolari

I rapporti conflittuali tra gli studenti dell’Università di Padova, è una caratteristica delle relazioni tra un gruppo di privilegiati, gli studenti, appunto, e un corpo di guardie, gli sbirri o zaffi, alle dipendenze dei Rettori, ossia i funzionari inviati da Venezia per reggere la città.

Il principale privilegio degli studenti è il loro diritto di poter portare armi, sia bianche che da fuoco, anche se, secondo le leggi della Repubblica veneta, solo per difesa personale.

È l’abuso di questo privilegio da parte degli studenti, che girano armati in ogni occasione, che provoca gli scontri con gli sbirri che hanno l’ordine di sequestrargliele.

Questa situazione di conflitto, registrata dagli studiosi sin dal Medioevo e aggravatasi particolarmente nei secoli XVI e XVII, presenta alcuni episodi particolarmente gravi anche nel ’700.

Il più grave è certamente quello descritto da Pietro Magagnotti, autore di una cronaca intitolata “Memorie padovane di alcuni casi avvenuti dopo l’anno del Signore 1723”.

Sulla base di questa cronaca, ma anche dei numerosi documenti consultati presso l’Archivio di Stato di Venezia e presso l’Archivio Antico dell’Università di Padova, la relazione si propone di raccontare i particolari dell’episodio e le conseguenze di quanto avvenuto sugli studenti, sugli sbirri, sulla città di Padova e sullo Studio.

 

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