
I GIOVEDI' DELL'UPEL - Dante…il poema sacro
Giovedì 17 ottobre, presso la Sala Conferenze del Centro Civico di Caselle di Selvazzano, piazza Carlo Leoni 11, alle ore 15,30 la Prof. N. Cazzador i terrà la Conferenza:
…il poema sacro
al quale ha posto mano e cielo e terra.. (Par., XXV)
Così Dante definisce la sua opera, immensa, nella quale converge tutto il sapere del suo tempo, l’umano e il divino, il particolare e l’universale, dal momento che la Divina Commedia travalica i tempi e ancora ci parla. Ci parla dell’”uomo Dante”, dei suoi affetti, delle sue emozioni, e, insieme, delle sconfitte e del dolore che ha attraversato e vissuto il Dante “politico e il militante”, che lotta per la sua città. L’io che ci parla è, in maniera molto moderna, il poeta stesso, calato nel suo tempo, del quale ha vissuto tutti i contrasti e le avversità. Uomo di carattere e di visione, egli si è gettato nella passione politica e ha pagato lo scotto delle fazioni e delle discordie, con la dura vita dell’esule, che va ramingo per le corti, mendicando sua vita / a frusto a frusto. Tutta la gamma dei sentimenti che si possono vivere (positivi e negativi) è contenuta nei dialoghi e nelle riflessioni disseminate lungo il suo cammino, incontrando le anime e interrogandole sulla loro vita e loro posto nell’al di là.
Il viaggio di Dante, pellegrino nel mondo spirituale riflette il mondo visibile, di qua, rispecchia nelle anime le passioni dei vivi, le loro miserie e le loro grandezze. La dannazione e la salvezza. La poesia riassume il destino dell’uomo e dell’umanità, dentro lo spazio geografico e nel tempo che ci sono concessi.
In questo grande affresco, la lingua di Dante racchiude tutte le possibilità umane, da quelle alte, alle umili, tragiche, realistiche, triviali e popolari… Alla fine anche a Dante verrà meno la parola, quando, al cospetto della visione trinitaria, folgorato dalla luce, esce dalla sua mente (la mente mia / da se stessa uscio) e si sente trascinato solo dall’ “amor che muove il sole e l’altre stelle”.