I GIOVEDI' DELL'UPEL-ARTEMISIA GENTILESCHI, LA DISOBBEDIENTE
19 gen 2024,
Autore: AUSER DI SELVAZZANO DENTRO APS
fonte delle immagini Di Artemisia Gentileschi - Google Cultural Institute, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=37146117
È il racconto di una donna ormai leggendaria, che ha avuto una vita vissuta con pienezza, oltre ai suoi drammi personali. L’intento è quello di un omaggio, anzi una restituzione, alla grande artista la cui fama è rimasta ancorata alle vicende biografiche, ma che va riscoperta in tutto il suo valore.
La Professoressa Anna Maria Napolitano ci farà conoscere aspetti importanti della vita della "pittora", come fu chiamata all'epoca, in quanto in precedenza non si aveva notizia di donne dedicate alla pittura.
Artemisia Gentileschi nata a Roma nel 1593, figlia del pittore Orazio Gentileschi, fu istruita nell'arte della pittura dal padre, dimostrando un talento precoce.
Nel 1612 si trasferì a Firenze, dove lavorò con il pittore Agostino Tassi, che in seguito fu però il suo violentatore, segnando in modo significativo la sua vita e la sua arte.
Donna indomita non volle arrendersi, e dopo la violenza subita testimoniò nel processo contro Tassi nel 1612. Il processo fu lungo e pubblico, con l'artista sottoposta a interrogatori umilianti. Tassi fu condannato ma presto fu rilasciato.
Nonostante l'artista sia nota per questa triste vicenda, la conferenza si soffermerà sulla sua carriera di successo, caratterizzata dalla produzione di molte opere dal grande impatto, certamente legato alla terribile esperienza di Firenze.
Artemisia Gentileschi ebbe contatti con molti artisti famosi del suo tempo, tra cui Michelangelo Merisi da Caravaggio e Simon Vouet. Collaborò anche con altri artisti, contribuendo a dipinti congiunti.
Tra le opere si possono citare i suoi dipinti più noti: "Giuditta decapita Oloferne", "Susanna e i vecchioni" e "Autoritratto come allegoria della Pittura". I suoi dipinti spesso raffiguravano donne forti e vittoriose, riflettendo la sua esperienza personale e la lotta per l'indipendenza artistica in un'epoca dominata dagli uomini.
Artemisia Gentileschi morì a Napoli nel 1656. La sua eredità artistica è stata rivalutata nel corso del tempo, e oggi è riconosciuta come una delle pittrici più importanti del XVII secolo. La sua vita tumultuosa e il suo contributo all'arte barocca le hanno conferito un posto di rilievo nella storia dell'arte.