Il nostro dire quotidiano

Autore: AUSER VOLONTARIATO DI AVESA ODV     Categoria: Università popolari
  • room LUOGO: SALA CIVICA DI AVESA VIA INDENTRO N° 20 AVESA
  • event DATA INIZIO: 17/03/2026 alle ore 15:30
  • event DATA FINE: 17/03/2026 alle ore 17:00

Il nostro dire quotidiano: le parole che aiutano a vivere. Vittoria Sofia            

Le parolesono come creature viventi che creano ponti tra le persone. La fragilità consente la mediazione tra le parole, chi le pronuncia e chi le ascolta; nella fragilità, infatti, è insita una speciale sensibilità e dignità che rendono possibile l’affiancamento e l’immedesimazione nella vita dell’altro.

Sono fragili le parole che aiutano a vivere e che spesso si esprimono meglio in silenzio. Non è un paradosso, il silenzio, difatti, è un modo per tacitare tutte quelle parole che stancano perché non esprimono nulla, per questo il silenzio si rivela come la miglior forma di affiancamento e condivisione nel momento del bisogno.

Sono tante le parole fragili del nostro quotidiano: timidezza, gioia, tristezza, speranza, amicizia, malattia, morte volontaria, adolescenza, anzianità, persino la carne è fragile. Sono, queste e altre parole, di fragilità che si trasformano in opportunità di dialogo interiore e interazione profonda nella relazione, qualsiasi relazione, che si basi sulla comunicazione di sé.

La comunicazione, invero, è relazione con sé stessi e con gli altri. «Si comunica con il linguaggio delle parole, con quello del silenzio, e con quello del corpo vivente», specifica Borgna, ma precisa anche che comunicare è anche ascoltare.

Le parole che ci salvano (Einaudi, 2017) di Eugenio Borgna, è un libro che aiuta a riflettere su un tema che spesso viene a mancare nel nostro quotidiano, ma che, invece è essenziale: la responsabilità delle parole. Le parole richiedono responsabilità da parte di chi le pronuncia, perché esse diventano testimonianza in quanto espressione della comunicazione che si fa responsabilità nella relazione.