8 marzo 2024
“La nostra determinazione è infinita, la nostra pazienza No”. E’ lo slogan scelto da Auser per segnare questo 8 marzo 2024 un appuntamento che vedrà l’associazione mobilitata in numerose iniziative e manifestazione nei territori organizzate sia dal sindacato che dalle associazioni femminili e femministe e del terzo settore. Un impegno delle socie e dei soci Auser che si intreccia e rafforza la campagna nazionale #educhiamoalrispetto lanciata lo scorso novembre in occasione della giornata contro la violenza sulle donne e che intende coinvolgere giovani, adulti e anziani in tanti progetti e iniziative per costruire insieme una società libera da ogni violenza di genere.
Così il presidente nazionale Domenico Pantaleo: “Siamo di fronte ad un arretramento culturale nel nostro Paese, ogni giorno facciamo i conti con spinte retrograde mentre i diritti delle donne sono minacciati e lentamente svuotati. Viviamo in un paese dove vige la disparità, dove mancano i servizi pubblici essenziali, dove sempre più donne rinunciano al proprio futuro di vita e professionale schiacciate dalla mancanza di politiche sulla conciliazione fra il lavoro e la vita familiare. Viviamo in un paese dove la scia sanguinosa dei femminicidi non si è mai arrestata. Un fenomeno terribile, conseguenza del potere degli uomini sulle donne che ritengono essere oggetti e non persone con il diritto all’autodeterminazione. Viviamo in un paese dove giovani e giovanissimi sono stati brutalmente manganellati per il solo fatto di aver manifestato. Tutte queste ragioni ci spingono a vivere quest’anno un 8 marzo di grande mobilitazione e partecipazione. Per costruire insieme un paese migliore dove i diritti vengono rispettati, un paese che pone al centro la parità, la libertà, il rispetto”.
Conclude infine il presidente Pantaleo “giunga dall’8 marzo un grido di pace e giustizia, pensando alle migliaia di donne di ogni età che vivono l’orrore della guerra, in Ucraina come nel genocidio in Palestina, alle donne stuprate dalla furia terroristica di Hamas, alle donne dimenticate dell’Afghanistan, alle coraggiose ragazze iraniane. La nostra mobilitazione e il nostro impegno è anche dedicato a loro”.
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